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  • 20 novembre 2023
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Startup innovative e PMI innovative: quali sono le differenze

Hai mai sentito parlare di startup innovative? E di PMI innovative? Ma sono la stessa cosa oppure si riferiscono a due tipologie di attività diverse? Scopriamolo insieme.

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Startup innovative e PMI innovative si differenziano per alcuni importanti criteri.

Startup innovative. Che cosa sono?

Le startup innovative, introdotte in Italia con il Decreto Legge n.179/2012 sono imprese di nuova costituzione che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica. La normativa non pone nessun limite riguardante il settore di appartenenza.

Quali sono i requisiti che deve avere una startup innovativa?

l’età: non più di cinque anni di vita,

la sede principale: in Italia, o in un Paese dell’UE o in Stati aderenti all’accordo purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia,

il valore annuo della produzione: inferiore a 5 milioni di euro;

gli utili: l’azienda in oggetto non li distribuisce e non li ha mai distribuiti,

l’oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico,

la modalità di costituzione: la startup innovativa non è nata da fusione, scissione societaria o a seguito di una cessione di azienda o di ramo di azienda.

Inoltre, per essere una startup innovativa, l’impresa deve possiede almeno uno di questi tre criteri:

una quota pari al 15% del valore maggiore tra quello del fatturato e dei costi annui ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo;

la forza lavoro complessiva, costituita per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno due terzi da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;

l’essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale), oppure di un programma per elaboratore ordinario registrato.

PMI innovative. Che cosa sono?

Come per le startup, anche alle PMI innovative la normativa non pone limiti settoriali, purché le imprese siano caratterizzate da una componente innovativa. Inoltre, le PMI innovative non hanno vincoli di tempo, a differenza delle startup che non devono essere costituite da più di cinque anni.

Prima di essere innovativa, però, l’impresa deve essere innanzitutto una PMI e, per essere definita tale, l’azienda secondo la Commissione Europea deve:

-occupare meno di 250 persone;

-avere un fatturato annuo che non superi i € 50 milioni;

-possedere un bilancio che non superi i € 43 milioni.

Quali sono i requisiti per definire una PMI innovativa?

la natura giuridica: costituita come società di capitali, anche in forma cooperativa:

la sede principale: in Italia o in un altro Paese membro dell’UE o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale nel nostro Paese;

il bilancio: l’azienda deve essere in possesso della certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una società di revisione;

le azioni societarie: la PMI non deve possedere azioni in un mercato regolamentato;

il Registro delle Imprese dedicata alle startup innovative: le PMI innovative non sono iscritte nella sezione speciale.

Il contenuto innovativo dell’impresa, invece, è identificato con il possesso di almeno due dei seguenti criteri:

volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione: pari ad almeno il 3% del maggiore tra costi e valore della produzione

Impiego come dipendenti o collaboratori: una quota pari ad almeno un quinto della forza lavoro complessiva di dottorandi, dottori di ricerca, laureati, ricercatori o, in alternativa, una quota di almeno un terzo del personale in possesso di laurea magistrale;

l’essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale attinente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Per saperne di più, contattaci.